Definiti “un’orchestra nell’orchestra” i 12 Violoncellisti dei Berliner Philharmoniker, nati nel 1972 all’interno di una vera e propria istituzione mondiale della musica classica, hanno mietuto consensi ovunque nel mondo. La “scintilla” è scaturita in occasione della preparazione dell’Hymnus per dodici violoncelli del compositore tedesco Julius Klengel.
Da quella produzione i membri dei Berliner Philharmoniker trassero la convinzione necessaria per fondare un ensemble “monostrumentale”, che ben presto ha saputo conquistarsi un notevole seguito internazionale.
Considerati “ambasciatori musicali” della città di Berlino, prima di approdare alle Dolomiti hanno suonato fra gli altri per personalità come il Presidente degli Stati Uniti d’America o l’Imperatore del Giappone. Il loro repertorio è molto vario e spazia, con un mix irresistibile di serietà e leggerezza, da Bach a Glenn Miller, da Fauré a Astor Piazzola, da José Carlia a Duke Ellington.
Il pubblico rimane regolarmente stupito dalla versatilità di una ensemble di soli violoncellisti che si muove con estrema sicurezza nei territori della musica “colta” ma che è capace di esplorare anche quelli della musica “popolare” nel senso più ampio del termine, con il garbo e il rispetto necessari per restituirne la freschezza senza snaturarne l’essenza.