Angelique Kidjo

Una vita dedicata alla creazione di un linguaggio comune tra le culture: nata il 14 giugno 1960 in una piccola cittadina sulle coste del Benin, Angelique Kidjo si dedica sin da subito alla musica cantando nella sua lingua madre, il Fon, oltre al francese e all’inglese.

Kidjo registra il suo album di debutto, Pretty, nel 1981. A causa della situazione politica nel suo paese, l’artista si trasferisce a Parigi nel 1983.
Dopo essere tornata ad esplorare la musica tradizionale beninese con Fifa del 1996, inizia a lavorare ad una trilogia di album composta da Oremi (1996), Black Ivory Soul (2002) e Oyaya! (2004), in cui esplora l’influenza dei ritmi africani sulla musica americana, avvalendosi del contributo di Kelly Price, Dave Matthews e Kenny Kirkland. Per Djin Djin del 2007 invece, viene accompagnata da artisti del calibro di Peter Gabriel, Josh Groban, Amadou & Mariam. Il progetto le avvale un Grammy: nella sua carriera, ne vincerà ben cinque. 

Nel 2014, Kidjio pubblica Eve, dedicato alla resilienza delle donne africane – per la sua realizzazione, l’artista viaggia per il continente registrando il canto delle donne durante il lavoro. Lo stesso anno esce il suo memoir, Spirit Rising, e fa il suo debutto con L’orchestre Philharmonique Du Luxembourg esibendosi con brani composti per lei da Philip Glass. Una seconda collaborazione produce Sings nel 2015. Nel 2019 rilascia un set di cover, in onore di una delle sue eroine musicali, Celia Cruz: l’album le fa guadagnare un altro Grammy Award nel 2020.