Leggenda del jazz contemporaneo, il pianista americano, di lontane origini calabresi, Chick Corea (1941-2021) è stato anche uno dei padri nobili della fusion degli anni 70-80. La sua musica ha varcato i confini e gettato ponti fra il jazz, il rock, il funk, conquistando le platee di tutto il mondo e facendo vincere al suo autore 27 Grammy Award.
All’origine vi è senza dubbio il suo virtuosismo, influenzato oltre che dai grandi del jazz da musicisti classici come Domenico Scarlatti e Maurice Ravel, ma anche l’esperienza a fianco del Miles Davis del periodo elettrico, quello di Bitches Brew, che gli ha consentito di familiarizzare con le tastiere elettroniche e in particolare con il Fender Rhodes.
Corea ha iniziato a calcare i palcoscenici negli anni ’60, con band jazz e latino-americane. Verso la fine del decennio, forte di una fama già consolidata, ha incrociato le sue tastiere con la tromba di Davis, per poi fondare un proprio gruppo, i Return to Forever.
Nel corso della sua lunga e prolifica carriera ha esplorato una grande varietà di generi, dall’avanguardia al bebop, dalle musiche da film o per l’infanzia alla fusion più vigorosa fino alle incursioni nella musica classica, inanellato collaborazioni con alcuni dei più importanti musicisti della scena jazz contemporanea, come John McLaughlin, Pat Metheny, Al Di Meola, Gary Burton, Stanley Clarke.
Ha suonato anche con Pino Daniele, senza dimenticare la London Simponhy Orchestra, con cui ha vinto uno dei suoi tanti Grammy.