Mari Boine

La voce strepitosa di Mari Boine, intonando i suoi canti ispirati alla tradizione del popolo Sami, conduce l’ascoltatore fino ai limiti del mondo, alla Lapponia dove il sole scompare per mesi durante l’inverno e poi ricompare, dando vita ad una nuova, lunga estate artica.

Nata nel comune norvegese di Karasjok, a 260 km. da Capo Nord, l’artista, dopo gli studi magistrali, ha abbracciato a tempo pieno la musica e il canto. La prima incisione è del 1985, ma il successo è arrivato quattro anni dopo con l’album Gula Gula, edito dalla Real World di Peter Gabriel, che stava esplorando con successo la “musica del mondo” (o musica etnica, come veniva spesso definita). L’album è stato definito “l’espressione di una donna che vive il conflitto fra due modi di pensare o due culture”, quella norvegese, moderna, europea e cosmopolita, e quella tradizionale Sami.

Il repertorio di Mari Boine unisce le sonorità (e la lingua) della sua terra al jazz, al rock e ad altre suggestioni proprie della world music, anche lontane, come quelle andine, e si lega all’impegno dell’artista in difesa delle culture minoritarie.

Ha collaborato con Gabriel e Jan Garbarek, ha scritto musica per il cinema e ha vinto varie volte lo Spellemannprisen, premio conferito agli artisti musicali norvegesi. Il suo ultimo album, Alva, pubblicato nel 2024, è stato definito dalla critica “un atto di resistenza culturale, sociale, artistica e musicale”.