Dolomiti d’InCanto

La bella intuizione del Festival I Suoni delle Dolomiti compiva i suoi primi tre lustri. La montagna aveva trovato una sua nuova dimensione, corale e condivisa, e continuava, potenziata dalla musica e dall’arte, a donare momenti di bellezza e di incanto. 

Quella montagna non era una montagna qualsiasi. Erano le Dolomiti del Trentino. Raccontavano di un territorio fatto di natura, aria, roccia, fiori, acqua, certo, ma anche del suo popolo, della sua storia, della sua indole. 

Di un popolo che aveva e che ha tuttora, nella sua più profonda identità, una vocazione all’impegno, soprattutto sociale, all’associazionismo, al volontariato. Un trentino è spesso legato a un’associazione, può essere un coro, una banda, la cooperativa, o per esempio la SAT (Società degli Alpinisti Tridentini). 

Così nel 2010, in un giugno verde e cristallino, il Festival iniziò con un appuntamento, tutto speciale, che portava il nome di “Dolomiti d’InCanto”. 

Un evento dedicato alla montagna e alle sue tradizioni canore: diversi cori del Trentino resero omaggio alle Dolomiti, con un’esibizione nei pressi di rifugi sparsi tra le montagne del Trentino. 

L’iniziativa fu realizzata quell’anno e fino al 2013 in collaborazione con la Federazione Cori del Trentino. Vide il coinvolgimento di apprezzate formazioni, alcune delle quali affermate a livello internazionale e tutte depositarie di antiche tradizioni tramandate di generazione in generazione. 

Per ogni appuntamento con le “Dolomiti d’InCanto” alle ore 12 tutti i cori intonavano simultaneamente uno dei classici del repertorio corale trentino. L’intero Trentino diventava un’immensa sala da concerto a cielo aperto. Il concerto poi proseguiva con motivi alpini, canti teneri, popolari oppure struggenti, come quelli degli alpini al fronte. 

Una coralità che univa le radici locali allo spirito di internazionalità del Festival e che si inseriva come un segno di speranza, condivisa e universale.